Magnesio, a cosa serve, perche’ fa bene e come introdurlo tramite integratori

Il magnesio non è solo uno degli elementi più diffusi nel nostro pianeta. Fra quelli di primaria importanza per la vita si trova in cima alla classifica, dal momento che partecipa all’attivazione di oltre 350 …

magnesio

Il magnesio non è solo uno degli elementi più diffusi nel nostro pianeta. Fra quelli di primaria importanza per la vita si trova in cima alla classifica, dal momento che partecipa all’attivazione di oltre 350 tipi di enzimi ed offre un enorme contributo al perfetto funzionamento del corpo umano.

Ma a cosa serve e perché questo minerale fa bene a persone di entrambi i sessi e di qualsiasi fascia di età? E, soprattutto, basta la dieta o è opportuno integrarlo con supplementazioni in compresse o in capsule? Nelle prossime righe cercheremo di rispondere nella maniera più semplice possibile.

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Finalita’ ed efficacia del magnesio

Come già anticipato, si tratta di una sostanza che vanta un’attività ad ampio spettro e prende parte a moltissime reazioni come coenzima.

Tanto per citare i compiti di maggiore rilievo, ricordiamo il suo ruolo come:

• cofattore nel metabolismo lipidico e glucidico;
• recettore dell’insulina;
• attivatore della vitamina D, quelle del complesso B e del glutatione;
• regolatore nei meccanismi di respirazione cellulare e del flusso di ioni potassio (K+) nelle cellule del cuore;
• componente del DNA;
• vettore nel trasporto attivo di potassio e calcio all’interno della cellula, con successivo assorbimento mediante meccanismo ormonale magnesio-dipendente;
• aggregante piastrinico e vaso-dilatatore.

Possiamo dire, quindi, che si tratta di un componente indispensabile per il benessere generale. Una carenza di magnesio, infatti, presenta una serie di sintomi psico-fisici in grado di compromettere la qualità della vita quotidiana.

I segnali più comuni sono stitichezza, mal di testa, crampi, ossa fragili e difficoltà a prendere sonno. Nelle persone di sesso femminile, in particolare, favorisce l’insorgenza di disturbi legati agli sbalzi ormonali, quali dismenorrea e sindrome pre-mestruale.

Ma gli indizi che dovrebbero portare ad una diagnosi di ipomagnesiemia (ridotta concentrazione di magnesio nel torrente ematico) non finiscono qui. Vanno ricercati anche in irritabilità, sbalzi di umore, ansia, crisi depressive, difficoltà di concentrazione, amnesie e stati di instabilità emotiva, il più delle volte dovuti alla scarsa qualità del riposo notturno.

Quali sono i fattori che concorrono al deficit di magnesio?

Fra questi troviamo stress psico-fisico ed affaticamento associati ad altri disturbi, come cirrosi epatica, insufficienza renale, ipertiroidismo, ipercalcemia. Anche i farmaci possono inibire l’assorbimento o favorire un’eccessiva eliminazione.

Nel primo gruppo rientrano gli antidepressivi, le tetracicline (antibiotici ad ampio spettro) e la salazopirina per la cura delle artriti. Nel secondo troviamo lassativi, diuretici, gentamicina e cisplatino, quest’ultimo impiegato come antitumorale.

Perche’ e’ importante usare integratori a base di magnesio?

La ragione è semplice: essendo un minerale che partecipa a gran parte dei processi vitali, la dieta non basta per garantirne i fabbisogni previsti. Va ricordato, inoltre, che le fonti più concentrate hanno un elevato contenuto calorico e il loro consumo deve essere moderato.

Ad aggravare la situazione troviamo le trasformazioni zoo-tecniche degli ultimi anni. Basti pensare alle produzioni di massa, all’aumento esponenziale di coltivazioni e di allevamenti intensivi, all’uso smodato di antibiotici e di sostanze chimiche.

In tal modo, la qualità media del cibo e la concentrazione di nutrienti in esso contenuti hanno registrato un progressivo impoverimento. Ad oggi, quindi, possiamo considerare il deficit di magnesio come una piaga dilagante, responsabile di molti disturbi anche in età giovanile.

Tanto per fare il punto sulla situazione italiana, l’ipomagnesiemia è talmente diffusa da interessare circa i 3/4 della popolazione. A soffrire di carenze sarebbero il 72% degli uomini e il 77% delle donne; un quadro decisamente poco confortante, ma al quale si può porre rimedio con gli integratori.

Fabbisogni e modalita’ di impiego

La razione giornaliera raccomandata è di 375 mg al giorno, prendendo come riferimento un uomo fra i 18 e i 65 anni; a parità di età, i fabbisogni della donna scendono a 300 mg quotidiani. La situazione cambia in gravidanza, periodo nel quale è consigliata una supplementazione di 100-150 mg giornalieri, mentre una diminuzione di circa 50 mg è prevista, durante l’anzianità, per entrambi i sessi.

Il consiglio è di seguire un primo ciclo d’urto di 21 giorni, per capire se la forma pre-dosata scelta sia quella più adatta al proprio caso. Si assume dopo i pasti, preferibilmente la sera, mai con alcool, farmaci cortico-steroidi o diuretici. L’associazione con calcio, fosforo, proteine, vitamine D, B6 e C ne amplificano l’efficacia: nella scelta di un multi-vitaminico, è bene tenerne conto.

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